Trenchless Technology

Tecnologie non invasive per un minor impatto sulla viabilità

Le tecnologie “trenchless” sono attualmente collocabili nell’ambito della classificazione SOA OS35 (Interventi a Basso Impatto Ambientale). L’utilizzo di tecnologie non invasive, perseguendo la minimizzazione degli scavi (interventi tipo no-dig o trenchless), consente, soprattutto in contesti altamente urbanizzati, la riabilitazione di importanti arterie acquedottistiche e fognarie con significativi minori impatti sulla viabilità e con evidenti benefici rispetto alla interruzione dei passaggi pedonali e veicolari e conseguente aggravio del traffico, allo smaltimento dei materiali da scavo, all’acquisizione, trasporto e messa in opera di materiale di riempimento, all’alterazione della qualità estetica dell’area interessata nonché rispetto a impatti di rumore e inquinamento atmosferico.

Utilizzare questo tipo di tecnologie non invasive non può quindi essere oggi una scelta di opzione residuale ma è ormai diventata un normale modus operandi per la nostra impresa.

T.O.C. Trivellazione orizzontale controllata

Tecnologia No-Dig per la realizzazione di nuove condotte

Eseguiamo l’installazione di nuove tubazioni mediante l’utilizzo di una tecnica no-dig all’avanguardia. 

Trattasi di trivellazione orizzontale controllata (T.O.C.), chiamata anche perforazione orizzontale controllata (Directional drilling – HDD) o perforazione direzionale teleguidata, è una tecnologia No-Dig , una vantaggiosa alternativa ai tradizionali metodi d’installazione di linee di servizio. 

A differenza dei lavori con scavi a cielo aperto, il processo T.O.C. directional drilling è perfetto per aree urbane o luoghi in cui sono presenti ostacoli che non possono essere rimossi.

1. Perforazione pilota (PILOT BORE)

Normalmente di piccolo diametro (100-150 mm) si realizza mediante una batteria di perforazione che viene manovrata attraverso la combinazione di rotazioni e spinte il cui effetto, sulla traiettoria seguita dall’utensile fondo-foro, è controllata attraverso il sistema di guida. 

La perforazione pilota può seguire percorsi plano-altimetrici pre-assegnati che possono contenere anche tratti curvilinei.

2. Alesatura (back reaming)

Per l’allargamento del foro fino alle dimensioni richieste: una volta completato il foro pilota con l’uscita dal terreno dell’utensile fondo foro (exit point) viene montato, in testa alla batteria di aste di acciaio, l’utensile per l’allargamento del foro pilota (alesatore), avente un diametro maggiore a quello del foro pilota, e il tutto viene tirato a ritroso verso l’impianto di trivellazione (entry point). Durante il tragitto di rientro l’alesatore allarga il foro pilota. Questo processo può essere ripetuto più volte fino al raggiungimento del diametro richiesto. La sequenza dei passaggi di alesatura segue precisi criteri che dipendono dal tipo di terreno da attraversare a dalle sue caratteristiche geo-litologiche;

3. Tiro (pullback)

della tubazione o del cavo del foro (detto anche “varo”): completata l’ultima fase di alesatura, in corrispondenza dell’exit point la tubazione da installare viene assemblata fuori terra e collegata, con un’opportuna testa di tiro, alla batteria di aste di perforazione, con interposizione di un giunto girevole reggispinta (detto girevole o swivel) la cui funzione è quella di trasmettere alla tubazione in fase di varo le trazioni ma non le coppie e quindi le rotazioni. Raggiunto il punto di entrata la posa della tubazione si può considerare terminata.

C.I.P.P. Cured in Place Pipe

Tecnologia No-Dig per il Risanamento di condotte idriche e fognarie

Le reti fognarie e acquedottistiche della nostra città richiedono urgenti interventi di risanamento, ma ciò comporta l’apertura di numerosi cantieri.

Dato che queste reti di servizio primario si sviluppano nel sottosuolo cittadino, è essenziale perseguire obiettivi di sostenibilità integrale.

La circolazione veicolare nelle città italiane è una criticità rilevante, con impatti crescenti, tra cui problemi di viabilità, emissioni nocive, aumento del rumore e ostacoli alle attività commerciali. Per affrontare tali sfide, utilizziamo la tecnologia di Relining CIPP (Cured In Place Pipe) per il ripristino delle condotte sotterranee.

Questa innovativa tecnologia ci consente di intervenire sulle condotte fognarie ed idriche senza dover ricorrere agli inconvenienti derivanti dai tradizionali cantieri con scavi.

Scegliendo Relining CIPP, miglioriamo le reti esistenti in modo sostenibile, riducendo l’impatto ambientale e sociale delle opere di manutenzione. Investiamo costantemente nell’innovazione per costruire un futuro più sostenibile per la nostra città. 

Unisciti a noi per garantire un ambiente più sano e una migliore qualità della vita per tutti i cittadini attraverso il risanamento delle reti fognarie e idriche. Utilizzando la tecnologia di Relining CIPP, operiamo su condotte fognarie ed idriche, evitando gli inconvenienti dei cantieri con scavo tradizionali.

IL SISTEMA RELINING CIPP

Il sistema di Relining CIPP adottato dalla nostra azienda consiste nell’inserimento all’interno di condotte esistenti con funzionamento a gravità e pressione, di un liner/calza flessibile che viene polimerizzato in loco, che prende la forma del tubo ospite ripristinandone la condotta strutturalmente e idraulicamente.

Il nuovo tubo viene inserito nella tubazione ospite attraverso due possibili processi:

  • tramite pressione d’acqua o aria (metodo inversione)
  • trainato con l’ausilio di un argano (metodo traino)

L’indurimento avviene con un processo di polimerizzazione della resina che può essere innescato mediante calore (vapore o acqua calda) o attraverso una fotocatalisi (raggi UV o Led).

I materiali in genere utilizzati sono: liner composti da tessuti, fibre di vetro e rivestimenti, e resine poliestere, vinilestere ed epossidica (a seconda del processo utilizzata).

La tecnologia del C.I.P.P. può essere applicata a condotte esistenti in pressione e gravità di qualsiasi materiale e per lunghezze per singolo inserimento mediamente variabili da circa 10 m a 250 m (salvo casi particolari). I diametri risanabili per condotte a gravità variano da circa DN 100 mm fino a DN 1800 mm, mentre per condotte a pressione da DN 100 mm fino a DN 1200 mm e pressioni nominali fino a PN16.

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